Oncologia ginecologica
Aggiornamento in Medicina
Pochi sono i dati che correlano l’espressione del recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR, epidermal growth factor receptor ) con l’outcome ( esito ) dei pazienti affetti da tumore alla mammella e trattati con chemioterapia a base di antraciclina.
Campioni di tessuto tumorale pretrattamento sono stati ottenuti da 82 pazienti che avevano carcinoma mammario localmente avanzato e che erano stati trattati con l’associazione 5-Fluoruracile, Doxorubicina e Ciclofosfamide.
Il 17% ( 14 ) dei tumori era positivo per EGFR e l’83% ( 68 ) era negativo.
L’espressione del recettore del fattore di crescita epidermico non ha mostrato alcuna correlazione con lo stadio clinico ( p = 0.361 ), l’iperespressione di HER-2/neu ( p = 0.503 ), lo stato del recettore dell’estrogeno o del progesterone ( p = 0.631 e p = 0.838, rispettivamente ), il grado nucleare ( p = 0.448 ) o l’indice di proliferazione ( p = 0.769 ).
Le pazienti con tumore EGFR-positivo avevano una peggiore sopravvivenza libera da malattia a 5 anni ( 46% versus 76%; p = 0.026 ) ed una peggiore sopravvivenza generale ( 46% versus 76%; p = 0.037 ) rispetto ai pazienti con tumori negativi per EGFR.
La percentuale di risposta patologica completa non è risultata differente tra i due gruppi ( p = 0.389 ), sebbene i pazienti con neoplasia EGFR-positiva presentassero più comunemente 4 o più linfonodi positivi dopo chemioterapia ( 64% versus 29%; p = 0.028 ).
Nel modello di analisi di regressione di Cox, che ha incluso la presenza o l’assenza di 4 o più linfonodi e lo stato di EGFR, l’espressione di EGFR è risultata sempre correlata ad una peggiore sopravvivenza sia libera da malattia che generale
Pertanto l’espressione di EGFR può avere un significato prognostico nei pazienti con tumore mammario localmente avanzato trattati con chemioterapia a base di antraciclina. ( Xagena2005 )
Buchholz TA et al, Cancer 2005; 104: 676-681
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