Oncologia ginecologica
Aggiornamento in Medicina
Miomi uterini singoli e piccole dimensioni dell’utero in sede intraoperatoria si associano ad un minor rischio di ricorrenza dopo l’intervento di miomectomia. Le gravidanze successive all’intervento si associano anch’esse ad un minor rischio di ricorrenza.
A tale risultato è giunto uno studio condotto in Georgia, negli USA, che ha analizzato retrospettivamente, 5 anni dopo l’intervento, 145 casi consecutivi di miomectomia laparotomica.
Complessivamente il 62% delle pazienti mostrava una ricorrenza dei miomi all’ecografia ed il 9% era stata nuovamente sottoposta ad intervento per questo stesso motivo.
La probabilità di ricorrenza era maggiore nel caso di miomi multipli ( 74% ) rispetto a quelli singoli ( 11% ) ( p=0.011 ).
Le pazienti che presentavano all’intervento un utero di dimensioni maggiori ( superiori a quelle di una gravidanza di 10 settimane ) presentavano anch’esse un rischio di ricorrenza maggiore ( 82% vs 46% per dimensioni minori, p=0.032 ), anche se vi era una forte correlazione tra dimensioni dell’utero e numero di miomi ( p= 0.009 ).
L’avere avuto figli dopo la miomectomia si associava ad un minor rischio di ricorrenza ( 26% nelle donne che avevano avuto figli rispetto al 76% di quelle che non ne avevano avuti; p=0.010 ), anche se non è chiaro il motivo della relazione tra queste due variabili. ( Xagena2005 )
Hanafi M, Obstet Gynecol 2005;105:877-881
Fiorenza Lagona, Specialista in Ginecologia. Milano
Gyne2005 Onco2005