Oncologia ginecologica
Aggiornamento in Medicina
È stato valutato il rischio di eventi avversi gastrointestinali in uno studio di fase III su Bevacizumab ( Avastin ) nella terapia di prima linea del carcinoma ovarico.
Donne con malattia avanzata non-trattata in precedenza dopo la chirurgia sono state assegnate in maniera casuale a 6 cicli di chemioterapia Platino-taxano più placebo cicli ( C )2 - C22 ( R1 ); chemioterapia più Bevacizumab C2-C6 più placebo C7-C22 ( R2 ); o chemioterapia più Bevacizumab C2-C22 ( R3 ).
I pazienti sono stati valutati per storia precedente o sviluppo nel corso dello studio di potenziali fattori di rischio per eventi avversi gastrointestinali definiti come perforazione, fistola, necrosi o emorragia di grado uguale o superiore a 2.
Dei 1873 pazienti arruolati, 1759 ( 94% ) sono risultati valutabili e il 2.8% ( 50 su 1759 ) sono andati incontro a eventi aversi gastrointestinali: 10 su 587 ( 1.7%, R1 ), 20 su 587 ( 3.4%, R2 ) e 20 su 585 ( 3.4%, R3 ).
Le analisi a variabile unica hanno indicato che un precedente trattamento della malattia infiammatoria intestinale ( P=0.005 ) e la resezione del piccolo intestino ( P=0.032 ) o dell’intestino crasso ( P=0.012 ) alla chirurgia primaria, sono risultate significativamente associate a un evento avverso gastrointestinale.
I rischi relativi a variabili multiple stimati di un evento avverso gastrointestinale sono state 13.4 ( P inferiore a 0.001 ) per malattia infiammatoria intestinale; 2.05 ( P=0.026 ) per resezione dell’intestino crasso; 1.95 ( P=0.093 ) per resezione del piccolo intestino; e 2.15 per esposizione a Bevacizumab ( P=0.036 ).
In conclusione, una storia di trattamento per malattia infiammatoria intestinale e resezione intestinale alla chirurgia primaria, aumentano i rischi di eventi avversi gastrointestinali in pazienti che ricevono chemioterapia di prima linea con Platino-taxani per carcinoma ovarico avanzato.
Dopo aver tenuto conto di questi fattori di rischio, il trattamento concomitante con Bevacizumab raddoppia i rischi di eventi avversi gastrointestinali, ma non c’è un aumento apprezzabile con la continuazione del trattamento dopo la chemioterapia.
Burger RA et al, J Clin Oncol 2014; 32: 1210-1217
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