Oncologia ginecologica
Aggiornamento in Medicina
L’Acido Zoledronico ( Zometa ) riduce gli eventi di tipo scheletrico nei pazienti con carcinoma alla mammella, ma sono sorti dubbi sulla somministrazione mensile prolungata.
E’ stata valutata l’efficacia e la sicurezza di una riduzione della frequenza di dosaggio dell’Acido Zoledronico in donne precedentemente trattate a cadenza mensile con il farmaco.
Lo studio di non-inferiorità e di fase 3 è stato condotto in 62 Centri in Italia.
Sono state arruolate pazienti con tumore alla mammella con una o più metastasi ossee e che avevano completato un periodo di 12-15 mesi di trattamento mensile con Acido Zoledronico.
Le pazienti sono state assegnate con stratificazione per il Centro di appartenenza e in un rapporto 1:1 a ricevere Acido Zoledronico 4 mg una volta ogni 12 settimane o una volta ogni 4 settimane e sono state seguite per almeno 1 anno.
Pazienti e ricercatori erano a conoscenza del trattamento di assegnazione.
L’esito primario era il tasso di morbilità scheletrica ( eventi scheletrici per paziente per anno ) nella popolazione per intention-to-treat.
È stato utilizzato un margine di non-inferiorità di 0.19.
Sono state sottoposte a screening 430 pazienti e ne sono state arruolate 425, 209 delle quali assegnate al gruppo 12 settimane e 216 al gruppo 4 settimane.
Il tasso di morbilità scheletrica è stato di 0.26 nel gruppo 12 settimane versus 0.22 nel gruppo 4 settimane.
La differenza tra i gruppi è stata di 0.04 e il limite superiore dell’intervallo di confidenza del 97.5% a una coda è stato pari a 0.17, più basso del margine di non-inferiorità.
Gli eventi avversi più comuni di grado 3-4 sono stati dolore osseo ( 56 [ 27% ] pazienti nel gruppo 12 settimane vs 65 [ 30% ] nel gruppo 4 settimane ), nausea ( 24 [ 11% ] vs 33 [ 15% ] ), e astenia ( 18 [ 9% ] vs 33 [ 15% ] ).
Eventi avversi renali si sono manifestati in 1 paziente ( inferiore a 1% ) nel gruppo 12 settimane versus 2 ( 1% ) nel gruppo 4 settimane.
Una paziente ( inferiore a 1% ) nel gruppo 4 settimane ha mostrato insufficienza renala acuta.
L’osteonecrosi della mandibola si è manifestata in 4 pazienti nel gruppo 12 settimane versus 3 nel gruppo 4 settimane.
Non è stato registrato alcun decesso legato al trattamento.
La concentrazione mediana del telopeptide N-terminale si è modificata rispetto al basale in misura maggiore nel gruppo 12 settimane che in quello 4 settimane dopo 12 mesi ( 12.2% vs 0.0%; p=0.011 ).
In conclusione, questi risultati prospettano la possibilità di diminuire la somministrazione di Acido Zoledronico a un regime di somministrazione ogni 12 settimane per ridurre l’esposizione durante il secondo anno, mantenendo l’effetto terapeutico.
Tuttavia, gli effetti sul telopeptide N-terminale dovrebbero essere ulteriormente valutati prima di modificare la pratica attuale. ( Xagena2013 )
Amadori D et al, Lancet Oncol 2013; 14: 663-670
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