Oncologia ginecologica
Aggiornamento in Medicina
Al momento della progettazione dello studio AtTEnd, il trattamento standard per il tumore endometriale avanzato o ricorrente includeva la chemioterapia con Carboplatino e Paclitaxel.
L'obiettivo era quello di valutare se la combinazione di Atezolizumab ( Tecentriq ) con chemioterapia potesse migliorare i risultati in questa popolazione.
AtTEnd era uno studio di fase 3 multicentrico, in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, condotto in 89 ospedali in 11 Paesi in Europa, Australia, Nuova Zelanda e Asia.
Le pazienti arruolate avevano 18 anni o più e avevano carcinoma dell'endometrio in fase avanzata o ricorrente oppure carcinosarcoma, un ECOG performance status di 0-2 e non avevano ricevuto alcuna chemioterapia sistemica precedente per recidiva.
Le pazienti sono state assegnate in modo casuale ad Atezolizumab 1.200 mg o placebo somministrato per via endovenosa con chemioterapia ( Carboplatino a un'area sotto la curva [ AUC ] di 5 o 6 e Paclitaxel 175 mg/m2 per via endovenosa il giorno 1 ogni 21 giorni ) per 6-8 cicli, quindi si è continuato fino a progressione.
I fattori di stratificazione erano Paese, sottotipo istologico, stato avanzato o ricorrente e stato di riparazione del mismatch ( MMR ).
Le partecipanti e i medici curanti erano all'oscuro dell'assegnazione al gruppo.
Gli endpoint co-primari testati gerarchicamente erano la sopravvivenza libera da progressione ( in pazienti con tumori con deficit di riparazione del mismatch, dMMR, e nella popolazione complessiva ) e la sopravvivenza globale ( nella popolazione complessiva ).
Le analisi primarie sono state eseguite nella popolazione intention-to-treat [ ITT ], definita come tutte le pazienti assegnate in modo casuale che hanno dato il loro pieno consenso alla partecipazione allo studio e all'elaborazione dei dati.
La sicurezza è stata valutata in tutte le pazienti incluse nella popolazione ITT che hanno ricevuto almeno una dose del trattamento in studio.
Sono stati riportati la sopravvivenza libera da progressione primaria e i risultati provvisori della sopravvivenza globale.
Nel periodo 2018-2022, 551 pazienti sono state assegnate in modo casuale ad Atezolizumab ( n=362 ) oppure placebo ( n=189 ).
Due pazienti nel gruppo Atezolizumab sono state escluse da tutte le analisi per mancanza di consenso.
Il follow-up mediano è stato di 28.3 mesi. 81 pazienti ( 23% ) nel gruppo Atezolizumab e 44 pazienti ( 23% ) nel gruppo placebo avevano malattia con deficit di riparazione del mismatch tramite valutazione centrale.
Nella popolazione con deficit di riparazione del mismatch, la sopravvivenza libera da progressione mediana è risultata non-stimabile nel gruppo Atezolizumab ed è stata di 6.9 mesi nel gruppo placebo ( hazard ratio, HR 0.36; P=0.0005 ).
Nella popolazione complessiva, la sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 10.1 mesi nel gruppo Atezolizumab e 8.9 mesi nel gruppo placebo ( HR 0.74; P=0.022 ).
La sopravvivenza globale mediana è stata di 38.7 mesi nel gruppo Atezolizumab e di 30.2 mesi nel gruppo placebo ( HR 0.82, log-rank P=0.048 ).
Il valore P per l'analisi provvisoria della sopravvivenza globale non ha superato il limite di interruzione; pertanto, la sperimentazione continuerà fino a quando non verrà registrato il numero richiesto di eventi.
Gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni sono stati: neutropenia ( 97 su 356 pazienti, 27%, nel gruppo Atezolizumab rispetto a 51 su 185, 28%, nel gruppo placebo ) e anemia ( 49, 14%, rispetto a 24, 13% ).
Eventi avversi gravi correlati al trattamento si sono verificati in 46 pazienti ( 13% ) nel gruppo Atezolizumab e in 6 pazienti ( 3% ) nel gruppo placebo.
In 2 pazienti si sono verificati decessi correlati al trattamento ( polmonite in una paziente di ciascun gruppo ).
Atezolizumab associato alla chemioterapia ha aumentato la sopravvivenza libera da progressione nelle pazienti con carcinoma endometriale avanzato o ricorrente, in particolare in quelle con carcinomi con deficit di riparazione del mismatch, suggerendo l'aggiunta di Atezolizumab alla chemioterapia standard come trattamento di prima linea in questo specifico sottogruppo. ( Xagena2024 )
Colombo N et al, Lancet Oncology 2024; 25: 1135-1146
XagenaMedicina_2024