Oncologia ginecologica
Aggiornamento in Medicina
La carenza di Vitamina-D è associata a un aumento del rischio di tumore alla mammella e a una diminuzione della sopravvivenza legata a questo tipo di cancro.
Ricercatori della Columbia University di New York ( Stati Uniti ) si sono posti l’obiettivo di determinare la prevalenza della carenza di Vitamina D ( misurata in base ai livelli sierici di 25-Idrossivitamina D ) in donne in premenopausa all’inizio di un trattamento di chemioterapia adiuvante per cancro al seno e dopo 1 anno di supplementazione di Vitamina-D.
Lo studio ha coinvolto 103 donne in pre-menopausa con tumore del seno di stadio da I a III, che avevano ricevuto chemioterapia adiuvante e avevano partecipato a uno studio di intervento di 1 anno con Zoledronato ( Acido Zoledronico, Zometa ).
A tutte le pazienti era stata prescritta Vitamina D3 ( Colecalciferolo ) 400 UI e Carbonato di calcio 1.000 mg al giorno.
La carenza di Vitamina D è stata definita come un livello di 25-Idrossivitamina D sierica inferiore a 20 ng/mL, l’insufficienza come livelli compresi tra 20 e 29 ng/mL e la sufficienza come livelli uguali o superiori a 30 ng/mL.
Al basale, il 74% delle donne ha mostrato carenza di Vitamina D ( valore mediano 17 ng/mL ).
Tale carenza è risultata leggermente meno comune nelle donne bianche ( 66% ) rispetto a quelle di razza nera ( 80% ) e alle donne ispaniche ( 84% ).
Dopo supplementazione con Vitamina-D per 1 anno, meno del 15% delle donne bianche e ispaniche e nessuna donna di razza nera aveva raggiunto livelli sufficienti di 25-Idrossivitamina D.
I livelli di Vitamina-D non hanno mostrato correlazione con la densità minerale ossea al basale e non sono risultati alterati da chemioterapia o utilizzo di bifosfonati.
In conclusione, la carenza di Vitamina D ha un’alta prevalenza nelle donne con carcinoma alla mammella.
La quantità di Vitamina D alimentare attualmente raccomandata è troppo bassa per aumentare i livelli sierici di 25-Idrossivitamina D fino a valori superiori a 30 ng/mL.
Tuttavia, il dosaggio ottimale per la salute delle ossa e per il miglioramento della sopravvivenza deve ancora essere determinato. ( Xagena2009 )
Crew KD et al, J Clin Oncol 2009; 27: 2151-2156
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